Nella Sala Purito del Palazzo Comunale di Selvino (Bergamo) è stato realizzato un piccolo museo che celebra una storia di rinascita e di positiva trasformazione:  il  Museo Memoriale dedicato ai Bambini di Selvino, 800 bambini ebrei, orfani superstiti della Shoah e dei campi di sterminio, devastati nel corpo e nell’anima, che nella ex colonia di Sciesopoli sono stati accolti tra il 1945 e il 1948, per essere riportati alla vita, allo studio e al gioco.

L’edificio che storicamente ospitò i bambini è a sua volta oggetto di narrazione: capolavoro di architettura razionalista costruito nei primi anni Trenta dall’architetto Luigi Vietti, pubblicato su tutte le riviste di architettura dell’epoca, divenne dopo la guerra sede del centro di raccolta e rieducazione dei bambini rientrati dai campi di concentramento grazie alla solidarietà degli organismi ebraici milanesi, italiani e internazionali, dei soldati ebrei dell’8a armata britannica, delle forze che avevano combattuto nella Resistenza, delle autorità civiche milanesi che destinarono quel luogo alla loro rinascita, e della popolazione solidale di Selvino. 

L’allestimento racconta attraverso i pannelli grafici le quattro fasi che l’edificio di Sciesopoli visse, dalla sua originale funzione di colonia fascista a luogo di ricovero e rinascita, e infine a centro di assistenza.
Al centro della sala sottili steli in legno fissate a basamenti in cemento riportano incisi i nomi degli 800 bambini salvatisi, ed evocano i boschi della bergamasca nei quali ripresero a vivere.

In the town hall of Selvino, sala Purito, a small Memorial Museum has been created in honor to the Children of Selvino: 800 Jewish children, orphans survived to the Holocaust and the extermination camps, devastated in body and in soul, who were welcomed in the former colony of Sciesopoli between 1945 and 1948, to be brought back to life, study, and play. 

The building that historically housed the children is in turn the subject of narration: a masterpiece of rationalist architecture built in the early 1930s by the architect Luigi Vietti, published in all the architecture magazines of the time, after the war it became the seat of the center of collection and re-education of children returning from concentration camps thanks to the solidarity of Milanese, Italian and international Jewish organizations, of the Jewish soldiers of the British 8th army, of the forces who had fought in the Resistance, of the Milanese civic authorities who destined that place for their rebirth , and of the supportive population of Selvino.

The installation tells through the graphic panels the four phases that the Sciesopoli building lived, from its original function as a fascist colony to a place of shelter and rebirth, and finally to a care center.

In the center of the room, thin wooden stems fixed to concrete bases bear the engraved names of the 800 children who survived, and evoke the woods of the Bergamo area in which they resumed their lives.

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MUSEO MEMORIALE DI SCIESOPOLI EBRAICA
Selvino (BG)

Cliente: Comune di Selvino

Progetto: Gio Latis STUDIO + arch. Andrea Costa
2019-20

sup. utile: 80 mq
Intervento: Allestimento permanente dello spazio del museo,
illuminazione, grafica

ph.  Gio Latis